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A Natale siamo tutti più buoni?!

A Natale siamo tutti più buoni

Le festività sono alle porte con il loro consueto tormentone: a Natale siamo tutti più buoni?!?
E’ quasi arrivata la fine di questo 2022 e l
a fine dell’anno comporta sempre un bilancio.
È come se ci fosse una sveglia che, suonando, ci ricorda di notare cosa nell’anno che si sta chiudendo ha funzionato e cosa meno.
Arriviamo a questi giorni di festa di corsa, in affanno, un pò sclerati.
Che poi, se ci pensi, sarebbe da chiedersi dove cavolo stiamo correndo.
Spesso continuiamo a vivere in affanno anche i giorni di festività.
Ci improvvisiamo chef in cucina – nel mio caso bruciando puntualmente qualcosa – senza averne realmente voglia.
Ricontattiamo persone che non sentiamo dal precedente Natale – perchè lo facciamo? – anche se non sono davvero importanti per noi.
Ci scervelliamo per trovare i giusti regali – lo facciamo per l’altra persona o per noi?!? – ma non proviamo piacere nel dare forma ad un “pensiero pensato”.

Odio, amore o libertà?

C’è chi ama questi giorni e chi arriva anche ad odiarli.
Ma non è di odio e amore che ti voglio parlare.
Ti sembrerà strano, ma oggi con te voglio parlare di libertà.
La libertà di vivere questi giorni in sintonia con le tue emozioni.
Non esiste un solo modo per vivere le festività e non basta che sia il 25 Dicembre per farci essere tutti più buoni.

Si dice che ogni momento accade due volte: all’interno e all’esterno.
E sono due storie diverse.

Ormai l’abbiamo capito che non bastano gli eventi esterni per far andare tutto bene e neppure per tirare fuori la parte migliore di noi.

Per gli eventi interiori, invece, la questione è diversa.
Per questo l’unica cosa che ha senso a Natale è sentirsi liberi di provare ciò che il cuore e la mente suggeriscono.

Se provi disagio in queste feste, magari inconsapevolmente stai ricevendo un regalo.
Stai accendendo le luci non sulle decorazioni, ma su ciò che non ti fa stare bene e che potrebbe condurti a un cambiamento.
Ascoltati.

Quando mi ascolto mi accorgo che quest’anno la mia vita è cambiata per sempre perchè ho fatto i conti con la morte di mia madre.

E magari anche tu che stai leggendo, hai vissuto questa o una situazione simile.
Come ti senti?
Triste? Arrabbiato? Anestetizzata? Sollevato? In colpa?
Forse non lo sai nemmeno tu.
Può essere. Capita.

Avevo immaginato per anni e vissuto mille volte nella mia mente questo momento, a causa della salute cagionevole che caratterizzava mia madre.
Ma anche chi come me ha una storia come questa, non può comprendere quanto peserà sul cuore fino a quando non ci rotoli dentro.
Aggiungo un aspetto che mi fa riflettere.
Questi eventi fanno emergere nuove dinamiche rispetto alle famiglie di origine.
I processi delle costellazioni sistemiche si trasformano.

Cosa sto facendo io rispetto a tutto questo? Beh, ovvio… alleno la mente e non il lamento.
Quale migliore occasione per far scendere le parole nei muscoli… e nel cuore?!?
Mi sto misurando con una nuova grammatica interiore che passa attraverso un rinnovato lessico familiare che, devo dire, mi è ancora un po’ sconosciuto.

Il Natale è una cassa di risonanza che amplifica i sussurri emozionali che corrono sotto pelle tutto l’anno, ma che arrivano ad urlare in questi giorni.

Di cosa parlano questi giorni?

Questi giorni per tanti parlano di felicità, per altri parlano di malinconia, tristezza, fastidio, indifferenza, ipocrisia, solitudine, preoccupazioni, ingiustizia.

Ognuno di questi sentimenti è legittimo.
Ci tiene per mano nel bilancio di fine anno.
Ci dà la direzione per il prossimo giro intorno al sole che ci attende.

qualunque sentimento tU STAI VIVEndo, non sei solo, non sei sola.
il 7 gennaio arriva comunque.

 

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