Cosa ci fa #AllenaMente con le Fiamme Oro Atletica nell’ottobre 2022?
L’autunno è il momento del raduno a Padova degli atleti della prima squadra delle Fiamme Oro Atletica della Polizia di Stato.
Sono anni che lavoro con loro come Psicologa dello sport, più che per loro.
Quest’anno ho scelto di pianificare un’attività di mental training a Y-40 per far immergere gli atleti in una esperienza che impattasse in modo trasversale su mente, cuore e respiro.
In questo contesto ho notato con emozione e orgoglio, come fossero a loro agio con tutte le tecniche di respirazione.
Proprio le tecniche di respirazione sono un allenamento mentale cardine che propongo sempre agli atleti.
È in occasioni come queste che mi ritornano alla mente le mie prime esperienze in questo campo.
Quando ho iniziato c’era una enorme diffidenza riguardo a quanto la psicologia dello sport, ma più in generale il mental training, potesse essere parte importante e integrante nella vita di un atleta.
Tanto che spesso ci troviamo a scherzare, sia con i dirigenti che con i tecnici e non ultimo con gli atleti che conosco da più tempo su questo aspetto.
Ora è diventato normale che a fianco di tecnici e allenatori ci sia una figura preposta all’allenamento mentale, segno che passo dopo passo si è creata e si sta rafforzando una cultura importante in questo senso.
Tornando all’attività specifica pensata per quest’anno, in questa occasione ho collaborato con gli istruttori di apnea di Y-40, la piscina termale più profonda del mondo.

La squadra ha applicato le tecniche di respirazione all’apnea, un contesto sportivo totalmente differente dal campo di atletica leggera.
Fuori dal loro contesto gli atleti hanno notato l’immediato miglioramento della performance conseguente all’applicazione delle tecniche.
Infatti, un contesto come quello offerto dall’acqua, e in particolare dall’apnea, li ha guidati a spostare l’attenzione dal gesto atletico all’effetto della gestione della respirazione consapevole.
Per me è stata anche l’occasione per mettermi in gioco con loro.
Avrei potuto comodamente starmene a bordo piscina e, invece, ho deciso di essere parte di questa particolare squadra e scendere in campo con loro.

Per me è sempre una emozione lavorare con chi oggi è il campione che ieri desiderava diventare come ad esempio Marcell Jacobs, Massimo Stano, Yeman Crippa, Ayomide Folorunso e con tutti gli altri che oggi continuano o iniziano a dare corpo al sogno di domani.
Il raduno si è chiuso con la serata di gala e la consegna del premio Fair Play alla squadra da parte del Panathlon International Club di Padova.
Anche in questa occasione ho avuto modo di ricordare la mia prima volta con gli atleti della squadra. Negli anni è stato possibile creare insieme la cultura della preparazione mentale come alleata della preparazione fisica, tecnica e tattica di un atleta elite.

Crediti fotografici: Photo Colombo, Filippo Calore, Lara Rocco